La cultura globalizzata ha stabilito come valore l’assenza di differenze, invece di cercare di stimolare armonia tra particolarità, sensibilità e tradizioni.
Solo attraverso l’uso delle proprie mani, nell’unicità del proprio pensiero e della propria esperienza, l’uomo riesce a realizzare se stesso a beneficio della comunità in cui vive ed opera. L’equilibrio creato dalla pluralità dei mestieri e delle competenze non può andare perduto. È l’approccio artigiano di chiunque vada alla ricerca di senso e di amore per il lavoro che fa, l’ultima ancora di salvezza da un vuoto efficientismo che debba andare bene per tutto, per tutti e dappertutto.